PUBBLICAZIONI NON SCIENTIFICHE
UNA FAMIGLIA IN VIAGGIO
BRASIL, L'INCANTO E L'INQUIETUDINE
ITINERARI DELLA MENTE AD IMMAGINI
GLI ANIMALI NELLA MEDICINA RURALE VENETA
UNA FAMIGLIA IN VIAGGIO
da "Il Medico d'Italia, numero 186, 8 dicembre 1993
LA PRIMA OPERA LETTERARIA DI UN MEDICO BASSANESE
Avventure tragicomiche di una famiglia in viaggio - Imprese poco rocambolesche in Andalusia, Turchia e Portogallo
Da sempre patrimonio, per cultura e tradizione, del mondo anglosassone, raramente il cosiddetto "libro di viaggi" ha attecchito in ambito italiano. Ci prova, con indubbia partecipazione, il medico bassanese Vasco Bordignon che esordisce con il simpatico "Una famiglia in viaggio". Rimarranno piuttosto delusi coloro i quali si attenderanno il resoconto di imprese estreme o di prove di forza alla "Rambo". Il titolo è indubbiamente rivelatore del taglio scelto dall'autore. Protagonista è il turista medio: emozioni, sensazioni, contrattempi di un piccolo nucleo familiare trovano il giusto spazio in una quasi ideale sublimazione del viaggio organizzato. Il volume è suddiviso in tre parti dedicate rispettivamente all'Andalusia, alla Turchia e al Portogallo. Colpisce positivamente la capacità di immedesimazione, l'adozione dell'autore a luoghi, abitanti, situazioni "captati" con innegabile sensibilità.Con l'esperienza che Bordignon matura dalla prima tragicomica puntata Andalusa, man mano anche stile e struttura narrativa si irrobustiscono per sfociare nell'ambizioso "Ultimo Portoghese" che conclude il trittico. Sicuramente siamo di fronte alla sezione più impegnata, più rifinita, in definitiva più pensata dall'autore ma la fresca vena, la spontaneità di "Emozioni Andaluse", nobilitate da una liricissima descrizione dei giardini dell'Alhambra raccolgono i nostri maggiori consensi. G.V.
Vasco Bordignon "Una famiglia in viaggio". Società editoriale G.B. Verci Bassano, 1993
BRASIL, L'INCANTO E L'INQUIETUDINE
Recensione da Libreria del Santo.it : Alla suggestione del titolo, fa riscontro l'abilità dello scrittore a riproporre, attraverso questi appunti di viaggio, il fascino di un immenso territorio, ricco di innumerevoli meraviglie profuse a piene mani da una natura generosa, ma anche estremamente denso di contraddizioni, causate dalla strana capacita dell'uomo di sconvolgere e talvolta distruggere le piu`incomparabili armonie del creato. Chi visita il Brasile sperimenta le incongruenze esistenti: dagli straordinari spettaccoli naturali, alle disumane condizioni in cui vivono milioni di persone. grattacieli e favelas, ricchezza e miseria, lusso sfacciato e poverta assoluta s'intrecciano sovente nelle pagine di questo libro, costringendo il lettore a riflettere e a rivedere alcuni stereotipi sui quali ha costruito l'immagine di un paes e ricco e felice. accanto a scene divertenti e curiose per le singolari situazioni in cui qualche compagno di viaggio si viene a trovare, L' autore ci offre pagine veramente "sofferte" per i frequenti richiami "... agli occhi sperduti, lontani, di tantissimi bambini incontrati" e alle raccapriccianti immagini di gente affamata e disperata che cerca invano un tozzo di pane.
Vasco Bordignon - Brasil, l'incanto e l'inquietudine. Edizioni del Noce, 1999
ITINERARI DELLA MENTE AD IMMAGINI
Dalla presentazione di Mario Guderzo (storico dell'Arte di fama internazionale, e direttore del Museo Canova di Possagno) "... Anche in questo itinerario fotografico è stata data un'adeguata struttura ad un messaggio che si dipana pagina dopo pagina, immagine dopo immagine.Superando un puro racconto di memoria, accostandosi ad una natura ricca di ideali sono state fornite le risposte ai numerosi interrogativi che ciascuno di noi si pone quando "guarda".E' stata cullata così un'idea, ovvero una composizione, valorizzando gli elementi che ha privilegiato seguendo un racconto, proprio come uno scrittore. "Scrivendo in un certo modo, con una calligrafia tutta particolare, il fotografo è intervenuto con il suo "io" interpretativo e con la sua fantasia per far sì che il suo "testo" potesse essere conclusivo e convincente. Una storia, "un itinerario" può essere scritto anche in poche righe e nella parole possono essere contenuti tutti i destini dell'uomo, di tutti gli esserei viventi e del mondo intero.Riflettendo sul "peso" dell'idea, sul come, il quando, il dove, solo allora il racconto potrà essere una fotografia esaustiva e fornire un senso concluso ad un discorso.Cosa si coglie guardando queste immagini? Sicuramente quella linea che ne traccia i profili suddividendo piani plastici, capaci di modellare le superfici; in seconda istanza quegli effetti chiaroscurali e tonali dati dalle luci e dalle ombre che forniscono determinate apparenze al colore. Questi sono gli elementi che ci permettono di vedere, ma quello che non riusciamo a cogliere è ciò che è nascosto dietro l'immagine: l'idea, l'intenzione, il contenuto che è stato concretizzato attraverso quella "poetica" che è l'espressione della sua tecnica, del suo sentire e della sua fantasia. ...."
Vasco Bordignon - Itinerari della mente ad immagini - Edizioni BST - 2006
GLI ANIMALI NELLA MEDICINA RURALE VENETA
“Parecchi decenni fa gran parte del Veneto era terra di ''campagna fonda''e prima dell'avvento, a partire dagli anni '60 del secolo scorso, del processo di industrializzazione e del conseguente decollo economico della Regione, la popolazione rurale dedicava molte ore al giorno al duro lavoro dei campi, all'allevamento del bestiame, alla pastorizia e ad altre attività agricole.
Dino Coltro, noto studioso di tradizioni e cultura popolare, ha scritto varie opere sul mondo contadino, e nella premessa del primo volume di una di esse afferma che "La gente usa la parola 'mondo'per indicare la vita universale, conservando al termine e al concetto che esprime, un senso arcaico e sacro. Cosi, 'mondo' diventa tutto ciò che appartiene all'esperienza e alla conoscenza: un significato ampio, totale e sempre preciso. La parola, insomma, lascia intravedere la concezione culturale che sta alla base della visione della vita e delle cose''.
Prima di addentrarci nello specifico tema di questo lavoro che riguarda la medicina popolare, peculiare aspetto della civiltà contadina veneta, e in particolare l'impiego di animali, di loro prodotti o derivati nelle pratiche terapeutiche fino ai primi decenni del 1900, abbiamo ritenuto utile, nel capitolo iniziale, accennare ai tre pilastri su cui si basava quel "mondo contadino": Famiglia, Terra e Religione.…”
GLI ANIMALI NELLA MEDICINA RURALE VENETA - A cura di Vasco Bordignon e di Carla Barison - Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - 2008