Terapia topica
LA TERAPIA TOPICA IN DERMATOLOGIA
La terapia topica (ovvero l’utilizzo di principi attivi farmacologici applicabili direttamente sulla cute attraverso particolari formulazioni e veicoli) rappresenta senza dubbio il principale cardine della cura e del mantenimento del benessere della nostra pelle. Attraverso l’utilizzo di molecole con effetto farmacologico e/o cosmetico portate laddove ve n’è effettivo bisogno, si porta la cura dove v’è la malattia e si evita di sottoporre all’azione del farmaco quei tessuti che non necessitano di trattamento.
La gran parte delle comune affezioni dermatologiche può essere risolta con una appropriata terapia topica, che tuttavia deve rispondere a precisi requisiti.
Tali requisiti sono:
1- appropriatezza del principio attivo: la terapia topica deve essere mirata a curare una determinata malattia o comunque rispondere ad un sospetto clinico preciso; solo con la giusta diagnosi si potrà scegliere il giusto principio attivo che porterà beneficio. Sono da evitare terapie topiche “ex adjuvantibus” cioè “per tentativi” senza che ci sia un ragionamento diagnostico basato sulla lesione presente sulla cute e sull’anamnesi (cioè il racconto del paziente circa la sua malattia) che sottende a tale lesione. Senza la commistione di tali due imprescindibili elementi, la terapia topica non può definirsi appropriata e ciò aumenta le percentuali di insuccesso, fonte di disagio clinico ed molto spesso economico per il paziente.
2- appropriatezza della formulazione scelta: il principio attivo può essere veicolato in molti modi a livello della pelle. Le principali formulazioni comunemente utilizzate nella terapia topica dermatologica sono: lozioni, mousse, gel, creme, unguenti. Tali formulazioni hanno una consistenza via via maggiore, a partire dalle lozioni che si presentano liquide fino agli unguenti, prodotti molto grassi e persistenti sulla cute. Tale disponibilità di formulazioni permette di scegliere non solo in principio attivo più appropriato ma anche il migliore mezzo per farlo arrivare laddove è necessario. Se per esempio si utilizzasse un unguento per curare una zona cutanea coperta di peli (es: ascelle, cuoio capelluto, regione pettorale nell’uomo, etc), nonostante l’appropriatezza del principio attivo, la terapia topica è destinata ad un probabile fallimento, dal momento che la presenza dei peli ostacolerebbe il corretto contatto del farmaco con la cute e quindi la relativa efficacia. Viceversa, l’utilizzo in tali aree di prodotti in lozioni o mousse faciliterebbero l’arrivo del farmaco e dunque il corretto svolgersi della terapia. La scelta di una formulazione appropriata nella cura di una determinata area cutanea è pressoché di pari importanza rispetto alla scelta del principio attivo, dal momento che non vi può essere cura topica che funzioni senza un ottimale contatto tra principio attivo e pelle.
3- attenzione agli eccipienti: ogni principio attivo non può essere portato come tale a livello della pelle. Per essere disponibile per la terapia, esso deve portare con sé degli eccipienti, vale a dire delle molecole di accompagnamento che gli conferiscano la forza di arrivare laddove si rendesse necessaria la sua azione. Tali molecole possono essere le più disparate e possono rendere un principio attivo più o meno disponibile. Tuttavia, talvolta tali eccipienti non hanno sempre un ruolo positivo, ma possono avere invece l’effetto di peggiorare la situazione clinica che il principio attivo dovrebbe curare. Tale fenomeno può essere dovuto ad una individuale sensibilità a tali sostanze accessorie (che se già nota deve sempre essere segnalata al proprio dermatologo di fiducia), oppure all’errato utilizzo di particolari eccipienti su determinate aree cutanee. Gli eccipienti su base alcolica, ad esempio, possono peggiorare l’irritazione presente su zone genitali o sulle mucose e dunque non dovrebbero essere utilizzati preparati contenenti tali eccipienti nella cura di tali zone. E’ buona norma sospettare dunque una intolleranza agli eccipienti qualora la terapia topica (appropriata per principio attivo e per formulazione scelta) peggiori rapidamente la situazione, nel qual caso si renderà necessaria la sospensione della terapia e la pronta sostituzione del prodotto con altro preparato scevro di eccipienti sospetti.
4- adesione del paziente alla terapia topica: una volta fatta la corretta scelta da parte del proprio dermatologo di fiducia di principio attivo, formulazione ed eccipienti del prodotto prescritto, sarà necessario un corretto utilizzo del prodotto nei tempi e modi prescritti dal medico da parte del paziente. Nemmeno il prodotto più miracoloso, appropriato ed attivo potrà funzionare senza essere applicato. E’ molto diffusa la tendenza a risparmiare applicazioni oppure a terminare la terapia prima di quanto previsto, ma tale comportamento può compromettere non solo un’efficace guarigione se il principio attivo non viene somministrato in maniera adeguata (e quindi sottodosato), ma anche il prosieguo del percorso terapeutico in caso di pronta recidiva o di non remissione della malattia, dal momento che il medico potrebbe essere fuorviato dalla mancata risposta terapeutica alla terapia prescritta e orientarsi verso altre diagnosi e terapie destinate a fallire. In caso quindi di non adesione alla terapia prescritta per i più svariati motivi, è buona norma contattare il proprio dermatologo di fiducia per avere dei prodotti alternativi o per instaurare un programma terapeutico diverso ma pur sempre efficace.
Fonte: Dott. Matteo Bordignon - Dermatologo - Specialista in Dermatologia e Venereologia
Data aggiornamento: settembre 2010